Un allegro flashmob in centro per raccogliere firme per la campagna Lecce30, sulla petizione popolare per chiedere che Lecce diventi una città 30, promossa dal movimento di cittadinanza attiva LeccePedala a cui ha aderito un cartello di ben 36 associazioni e realtà sociali della città. L’appuntamento è alle 11 in piazza Sant’Oronzo dove gli attivisti si ritroveranno in bici per fare un breve giro in centro guidati da una cargobike.
Questa iniziativa è organizzata in occasione del passaggio in città della campagna nazionale itinerante “Città2030: le città e la sfida del cambiamento”, organizzata da Legambiente nell’ambito della Clean Cities Campaign per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni. La campagna arriva a Lecce dove martedì 5 marzo verranno presentati i dati sulla mobilità nel capoluogo.
Lecce è soffocata dal traffico sia per l’alto tasso di motorizzazione (71 auto ogni cento abitanti) sia per l’elevato numero di auto di pendolari e turisti che ogni giorno si riversano in città (90mila al giorno secondo i dati del Comune di Lecce).
A Lecce la velocità media nelle ore di punta, come è facile constatare, è ben al di sotto dei 30 km all’ora. Ciononostante, dal 2014 al 2023 nell’intero territorio comunale si sono registrati 40 morti e 4.158 feriti in 4.198 incidenti stradali e la media di 4 morti e quasi 416 feriti all’anno è sottostimata perché sono inclusi gli anni di lockdown. Tra il 2014 e il 2023 nel territorio comunale sono stati coinvolti negli incidenti 748 pedoni (8 morti e 696 feriti) e 454 ciclisti (3 morti e 411 feriti). È un prezzo troppo alto che la comunità non può permettersi di pagare.
C’è da sottolineare come buona parte degli spostamenti in ambito urbano spesso è sotto i 2 km e a Lecce l’indice di prossimità (DEDA NEXT) mostra che Lecce sarebbe già una “Città 15 minuti”, se fossero garantiti sempre percorsi ciclopedonali sicuri e un trasporto pubblico più efficiente, producendo così il risultato di una reale riduzione delle distanze (anche sociali), con comunità sempre più inclusive e accessibili. Lecce potrebbe diventare senza problemi un ambiente urbano in cui il cittadino è in grado di raggiungere, senza dover fare uso dell’auto, la maggior parte dei luoghi di suo interesse (lavoro, scuola, negozi e altri servizi) nel giro di un quarto d’ora, migliorando così la sua qualità della vita.