Il Coordinatore Provinciale di Voce Popolare G. De Leo: “Governo Conte, atto finale?”

Care amiche e cari amici, non possiamo rimanere silenti dinanzi agli avvenimenti che stanno caratterizzando la vita politica del nostro Paese, abbiamo il dovere come cittadini prima e componenti poi del Movimento politico “Voce Popolare” di commentarli in modo obiettivo. La narrazione delle vicende che hanno portato alla crisi del 2^ Governo Conte da parte dei vari esponenti dei partiti della maggioranza giallo-rossa mi lascia esterrefatto per il maldestro tentativo di scaricare la responsabilità di quanto accaduto su leader di “Italia Viva”, come se questa non fosse in capo al Presidente del Consiglio incapace di governare. Non lo è stato ieri all’altezza del compito quando, per autoassolversi dal fallimento dell’azione politica-amministrativa del Governo giallo-verde, rivolse il suo J’accuse all’indirizzo del suo vice Matteo Salvini, non lo è oggi alla guida del governo giallo-rosso nel momento in cui accusa “Italia Viva” di scarso senso delle istituzioni per aver causato la crisi nel pieno della pandemia. Il suo, pertanto, risulta un comportamento eticamente e politicamente scorretto nel voler scaricare tutte le colpe della crisi su “Italia Viva”, il partito che gli ha consentito di varare il 2^ governo, sapendo che il fallimento è ascrivibile a lui e soltanto a lui. Non un gesto di contrizione per gli errori commessi, non un atto di resipiscenza nonostante gli appelli a lui rivolti da parte di autorevoli costituzionalisti a non abusare dei DPCM e ad attuare politiche concrete per il rilancio della nostra economia. Anziché demonizzare Renzi, il presidente Conte e i soloni del PD e dei 5 Stelle, la cui preoccupazione è data dal rischio di poter lasciare le poltrone, farebbero bene a replicare ai rilievi sollevati dal leader di “Italia Viva” in relazione al ritardo nell’approvare i provvedimenti indispensabili per il rilancio del Paese. Che dire del Recovery Plan varato il 12 gennaio 2021 quando il Consiglio dei Ministri l’avrebbe potuto approvare molto tempo prima, vista la richiesta avanzata da “Italia Viva” sin dal luglio 2020, per favorire la discussione e l’approvazione da parte delle Camere? Come sarebbe risultato se fosse stata varata l’Iniziale bozza, la cui paternità è sconosciuta, senza i suggerimenti di “Italia Viva” che ha chiesto e ottenuto che fossero impinguati i capitoli riguardanti i settori della sanità, delle infrastrutture, istruzione e ricerca, inclusione e coesione. L’assenza di collegialità nelle decisioni, il diniego a confrontarsi con le opposizioni, i provvedimenti che continuano ad essere inadeguati, la dice lunga sulla capacità di questo governo a guidare le sorti del Paese. Di chi la responsabilità se le misure adottate non riescono ad arginare la crisi che sta investendo tutti i settori della nostra economia ormai al collasso? “Italia Viva” ritirando la sua delegazione dal governo ha dato prova di grande coerenza che è in linea con il giudizio critico nei confronti dell’operato del governo. Ciò che mi fa più specie è come può il segretario nazionale del PD Zingaretti, acrobate della politica, le cui interviste sono emblematiche, dare lezioni di coerenza e accusare gli altri di essere incoerenti? Così come il Movimento 5 Stelle che non disdegna niente pur di rimanere abbarbicato alle poltrone al punto che ha abiurato le sue idee e valori. Come possono risultare credibili, come possono far credere ai cittadini che la colpa della crisi è da attribuire a “Italia Viva” il cui torto è quello di aver denunciato il fallimento dell’azione del Governo Conte. Sono certo che gli italiani da persone libere e non asservite sapranno valutare i fatti e ne coglieranno le menzogne, le contraddizioni, il cinismo dei protagonisti del PD, Leu e 5 Stelle, il cui modo di operare sta mortificando la politica e sta causando la disaffezione dei cittadini verso le istituzioni. Ai dirigenti, agli amici, ai simpatizzanti di “Voce Popolare” rivolgo l’invito a seguire le vicende che stanno alimentando il dibattito politico, per comprenderne la portata e per prendere consapevolezza che è difficile avviare una vera fase di rinnovamento politico senza la presenza di forze espressioni della cultura del moderatismo. Il Coordinatore Provinciale “Voce Popolare” G. De Leo