MRS Scorrano: “Chiediamo all’ASL di non chiudere il reparto di terapia intensiva”

Il Movimento Regione Salento scende ancora in campo. Dopo il direttivo di Galatina è quello di Scorrano ad accendere un faro di attenzione sul proprio Ospedale. Ad essere errata, dunque si chiede che sia rivista, è la decisione assunta dalla Asl leccese di sospendere l’attività del reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Primo Livello di Scorrano. Questa disposizione è stata adottata per rinforzare i reparti Covid degli ospedali di Lecce e Galatina, spostando i medici negli altri due nosocomi. Seppur ci sia un’emergenza bisogna capire che così facendo si priva una grande fascia di territorio di servizi importantissimi ed essenziali. La settimana prossima partirà anche una raccolta firme per chiedere all’Asl di stoppare questa decisione. “Abbiamo chiesto il sostegno di tutta la cittadinanza non solo di Scorrano ma anche dei paesi limitrofi e continueremo a manifestare ad oltranza fino a quando non otterremo delle risposte; ci tengo a sottolineare che non è una battaglia che ha un colore politico ma riguarda tutti”. Afferma Mirella Amato, coordinatrice di Scorrano del MRS. Il coordinatore provinciale del MRS Francesco Viva evidenzia che: “Questa scelta di privare i cittadini di Scorrano e dei paesi limitrofi di un servizio sanitario così importante è ingiustificata”. Presente anche il Consigliere Regionale de “La Puglia Domani” e Presidente del MRS: “Pur consapevoli che si viva un periodo di emergenza e consapevoli della necessità di rafforzare i reparti Covid – ha affermato – bisogna sempre tener conto che ci sono tante patologie e rischi per la salute dei cittadini. Sguarnire della terapia intensiva un ospedale come quello di Scorrano, riteniamo che sia un errore madornale. Bisogna porre rimedio – Ha concluso Pagliaro – ci aspettiamo che la Asl, così come è successo per Galatina, ci ripensi e ritorni indietro su questa decisione che crediamo sia inopportuna”. Fabio Incalza del direttivo del MRS scorranese fa notare l’anomalia della decisione: “C’è in atto un concorso all’Asl di Lecce per 75 unità di medici specializzandi in rianimazione e ancora oggi non capiamo il motivo di questa chiusura”. Quello che sta accadendo è il segno tangibile dell’assenza di una adeguata programmazione e di una scarsa attenzione alle politiche in materia sanitaria.