Lecce, chiuso l’Ascanio Grandi

La dirigente della scuola Ascanio Grandi ha deciso di sospendere l’attività didattica per una sanificazione straordinaria. Il sindaco Salvemini commenta così la notizia: “Oggi la dirigente della scuola Ascanio Grandi, in accordo con il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce, condividendo con il sottoscritto la sua scelta, ha deciso di sospendere l’attività didattica del suo istituto per procedere ad una sanificazione straordinaria. La chiusura, dovuta alla positività di una docente, ha costretto alla chiusura temporanea anche per procedere alle necessarie operazioni di tracciamento e tamponamento dei contatti stretti, che interessano docenti, personale tecnico amministrativo e alunni di 7 classi.

Si concretizza in questo caso – non certo il primo nella nostra regione – il rischio al quale la pandemia espone le comunità scolastiche. Una sola positività può comportare la sospensione temporanea delle attività scolastiche e comporta sicuramente uno sforzo imponente di tracciamento e screening per il sistema sanitario.

In queste ore siamo tutti in attesa della sentenza del Tar sull’ordinanza del Presidente Emiliano sulla sospensione delle attività didattiche in presenza. La decisione dovrebbe arrivare a breve, ne prenderemo atto. Senza entrare, naturalmente, nel merito della legittimità, o meno, del provvedimento, e neanche nel più banale scontro di opinioni su “scuole aperte o scuole chiuse”, mi preme richiamare tutti a una riflessione sulla straordinarietà del momento che stiamo attraversando: nel quale i luoghi chiusi, frequentati da un alto numero di persone – al di là dell’attività che vi si svolga – rappresentano ambienti particolarmente favorevoli alla diffusione del virus e sfavorevoli al contrasto della stessa.

Esiste una soglia oltre la quale tenere aperte le scuole può diventare insostenibile per il sistema sanitario pugliese? Nella relazione di Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, e di Pierluigi Lopalco, assessore alla Sanità, sull’andamento dei contagi correlato all’apertura delle scuole, è riportato un dato interessante: “su un totale di 562 scuole, in Puglia, sono stati individuati 1055 casi di positività tra alunni e personale scolastico, pari al 6,5% dei casi riportati in totale durante il periodo successivo alla apertura delle scuole (16.155). Questi casi di positività hanno generato 7.180 provvedimenti di isolamento domiciliare fiduciario”. I giudici, anche sulla base di questi dati, sono chiamati ad una non facile decisione.

Ci troviamo nella condizione non semplice di dover contemperare l’esigenza di tutela della salute pubblica (che senza dubbio sarebbe tutelata al massimo grado disponendo la didattica a distanza in tutte le scuole, come da ordinanza regionale) con il dovere sacro di garantire il diritto all’istruzione ai ragazzi. Un diritto che può essere garantito in presenza ma anche a distanza, a patto che si riesca ad assicurare adeguate forniture tecnologiche, in termini di reti e dispositivi, a ciascun istituto scolastico e a ciascun alunno. Una condizione che in tutta Italia si riesce a garantire non nella sua totalità.

A Lecce abbiamo iniziato dal 12 novembre i lavori di attivazione delle linee FTTH per tutti gli istituti scolastici. Tutte le sedi ricadenti nelle vie nelle quali Open Fiber ha già realizzato l’infrastruttura saranno servite dalla banda ultra-larga a 1Gb. Alle poche scuole al momento non servite, in attesa del completamento dei lavori della fibra ottica, sarà garantito il potenziamento a 200MB. Il cronoprogramma è serrato, entro il 25 novembre tutti gli istituti scolastici raggiungibili da Open Fiber saranno collegati.

Dovrebbero risolversi in questo modo i problemi di connessione che ancora si mi vengono segnalati al De Amicis, al Livio Tempesta, all’Ascanio Grandi, al Quinto Ennio, nella scuola primaria del Comprensivo Ammirato Falcone e al Cesare Battisti. Per i ragazzi che non hanno la possibilità di poter contare su un dispositivo elettronico adeguato per partecipare alla Did l’assessorato all’Istruzione del Comune di Lecce ha già consegnato i primi 44, ulteriori 36 sono in via di assegnazione e nuove risorse saranno destinate ad ulteriore acquisto di dispositivi.

Riguardo alla gestione dell’emergenza sanitaria nella nostra città i dirigenti scolastici e il Dipartimento di Prevenzione della Asl hanno finora gestito la situazione con grande responsabilità ed efficienza.

Al “Sigismondo Castromediano” la scuola è rimasta chiusa per tre giorni la scorsa settimana per sanificazione. Al momento una sola classe è in attesa di rientrare dalla quarantena, gli alunni richiedenti Did sono circa 50.

Al “Galateo” la scuola è aperta, si attua DDI in ottemperanza alla ordinanza regionale, snn vi sono attualmente studenti positivi, ma due docenti sono in quarantena.

Lo “Scipione Ammirato-Giovanni Falcone” ha ripreso l’attività in presenza da ieri, dopo aver praticato la Did integrale per una settimana. Al momento nessuna classe è in quarantena.

Alla “Alighieri – Diaz” ci sono 27 alunni di 4 classi che si trovano in quarantena, a causa del contatto con un docente che aveva contratto il virus in ambito privato. Per tutti gli altri la Did procede regolarmente come da ordinanza regionale.

Per quanto riguarda l’Istituto “Stomeo – Zimbalo” abbiamo il plesso della scuola dell’infanzia in Viale Roma che è chiuso, con 4 sezioni in quarantena. Le lezioni negli altri plessi si svolgono per la maggior parte in modalità mista (solo due sezioni della secondaria sono totalmente in presenza).

All’Istituto “ Filippo Smaldone” dopo il caso di positività relativo a una educatrice, ci sono 4 sezioni in quarantena fino al prossimo 25 novembre, insieme a 15 persone tra docenti e personale Ata. Oltre a 37 alunni che saranno anch’essi in quarantena fino al 25, che usufruiscono del servizio mensa dove prestava la propria presenza la docente risultata positiva.

Nelle altre scuole non registriamo al momento casi di positività, non vi sono dunque provvedimenti di quarantena adottati.

Ci tenevo ad aggiornarvi puntualmente, anche per condividere la complessità del passaggio che stiamo attraversando. Tenere le scuole aperte significa fare i conti con una quotidianità nella quale può irrompere, all’improvviso, il virus, comportando chiusure, quarantene, necessità di sanificazione. È una “nuova normalità” alla quale è impossibile abituarsi, ma con la quale occorre responsabilmente fare i conti.

Cittadini e istituzioni (la scuola, la Asl, il Comune, la Regione, il Governo) sono fianco a fianco, esposti alle medesime incertezze. Ciascuno è tenuto a fare il suo meglio perché questo momento possa essere vissuto con le minori conseguenze negative possibili. In attesa che la tempesta passi.

Andiamo avanti, uniti”.