Il cons. regionale Romano scrive al Pres. del Consiglio Regionale: “Ricordiamo alla Germania quello che siamo stati e che vogliamo continuare ad essere”

Il consigliere regionale Mario Romano indirizza la Presidente del Consiglio Regionale, dottor Mario Loizzo, una missiva circa la richiesta di nove Stati Europei, tra cui l’Italia, di emettere gli eurobond come strumento economico efficace per fronteggiare la crisi.

“Caro Presidente, abbiamo il dovere, in questo momento di grande difficoltà dal punto di vista politico-economico-sociale, di non perderci d’animo, ma di fare ricorso a tutte le nostre forze per combattere un nemico che sta mietendo vittime non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, Europa inclusa. Un nemico invisibile nei confronti del quale una generazione di scienziati sta cercando di scoprire e di testare le “armi” più idonee per debellarlo. Intanto sul campo si contano le centinaia e migliaia di morti, per non parlare dell’impoverimento cui sta andando incontro la nostra società a causa della chiusura forzata di ogni attività produttiva. I provvedimenti di natura economica varati dal Governo, ancorché necessari ed urgenti, non sono sufficienti per poter porre rimedio ad una crisi di vastissime proporzioni. Per questa ragione 9(nove) Stati Europei tra cui Italia, Francia, Spagna, Belgio hanno chiesto, quale strumento economico più efficace e, dunque, maggiormente idoneo a fronteggiare la crisi, l’emissione di cosiddetti eurobond, titoli di debito di matrice europea. Una richiesta questa osteggiata da alcuni Paesi, capeggiati dall’Olanda e sostenuti dalla Germania, che per alcun motivo intendono approvarla. Dinanzi a questa posizione che può minare le fondamenta dell’Unione Europea, ciò che fa più specie è l’atteggiamento della Germania che ha dimenticato i benefici accordatile nel 1945, consistiti nel ripianamento del debito di 29,7 miliardi di marchi, per danni di guerra, che non avrebbe potuto mai pagare con la certezza del default. La dimostrazione concreta di tale solidarietà si ebbe nel 1953 allorché, da ventuno Paesi tra cui l’Italia, fu consentito ai tedeschi di dimezzare il debito citato, dilazionando il restante. Invero anche quest’ultimo segmento di debito non fu onorato quando nel 1990, Helmut Khol si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe potuto condurre ad un terzo default. Come hai scritto un giorno, in occasione della giornata del Ricordo “Ricordare ferisce, non ricordare uccide”, credo che sia arrivato il momento di ricordare alla Germania, con l’approvazione di un ordine del giorno da parte del nostro Parlamento Regionale, sottoscrivendo la lettera a firma dell’Eurodeputato Carlo Calenda e di altri autorevoli rappresentanti delle istituzioni, quelli che siamo stati e quello che vogliamo continuare ad essere, assertori convinti dell’Unione Europea. Il tutto perché il Governo Nazionale, nelle discussioni che dovrà affrontare, sappia che al suo fianco ci sono le istituzioni ad ogni livello. Cordiali saluti Mario Romano”.