“È a rischio l’intera annata”: a lanciare l’allarme è il presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba, che analizza anche gli effetti nel medio e lungo periodo delle misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del Coronavirus. A preoccupare è soprattutto la tenuta del settore vitivinicolo. “L’epidemia da Covid 19 ha messo in ginocchio l’intero comparto che, invece, sarà altamente strategico per la ripresa del nostro Paese. Si rilevano minori incassi dovuti sia al crollo degli ordini, in primis in Italia, sia da parte dei clienti esteri, che ai ritardi nei pagamenti delle fatture. Immaginando uno scenario ancora più critico e a lungo termine, i fornitori dei materiali necessari all’imbottigliamento potrebbero incorrere in uno stop della produzione (abbiamo già qualche caso in merito) con conseguente shock dell’intera filiera produttiva – prosegue il presidente Carrabba – Ad aggravare ulteriormente il quadro potrebbero concorrere i blocchi nei trasporti, da e per le zone maggiormente coinvolte. Ancora, nel medio termine, le cantine dovranno affrontare anche problemi di tipo pratico, poiché il vino sfuso prodotto nella precedente stagione e non venduto occuperà gli spazi di stoccaggio, impedendo di fatto la disponibilità di adeguata capacità per accogliere il prodotto della prossima vendemmia”.
CIA Puglia chiede anzitutto al Governo di indirizzare i suoi sforzi in strumenti come l’Ocm vino, che può rappresentare una boccata d’ossigeno per il settore vitivinicolo. “Riguardo al problema dello stoccaggio del vino sfuso invenduto, una soluzione potrebbe essere individuata nella cosiddetta ‘distillazione di crisi’, già utilizzata in passato, consistente nella possibilità per i produttori di conferire in distilleria il prodotto in esubero ad un costo pari a quello di mercato, con l’intervento di appositi fondi pubblici integrativi. Si tratta, in effetti, di un falso problema in quanto le distillerie sono prive al momento di prodotto e spesso sono costrette a rifornirsi dall’estero. Ricordiamoci sempre che anche le nostre distillerie, molte di queste storiche, sono un patrimonio italiano”.
Oggettivi impedimenti conseguenti alle restrizioni dettate dalla necessità di contenere il contagio da Covid-19 mettono a repentaglio il regolare svolgimento delle lavorazioni. Gli agricoltori pugliesi chiedono misure di sostegno per il trasporto degli operai, in seguito alle nuove disposizioni che regolamentano gli spostamenti.
“Se da un lato sono necessari i provvedimenti a tutela dei lavoratori, dall’altro si rendono altrettanto necessari incentivi che favoriscano la prosecuzione delle attività agricole. In questo periodo, oltre alla difficoltà nel reperire manodopera per la comprensibile situazione, è impedita la circolazione dei pulmini aziendali da 8-9 posti per rispettare la prescrizione relativa alla distanza di almeno un metro, riducendo così il trasporto a due o tre passeggeri – conclude il presidente Carrabba – Di conseguenza, sono necessari più mezzi e aumentano i costi di trasporto a carico delle aziende”.