Sappiamo
che piu’ di 100 anni fa la maggior parte del popolo salentino era
analfabeta. Per cui per supplire alla mancanza di scritture, spesso
indispensabili, molti commercianti si servivano di superstiziose
figure fatte di ” geroglifici ” ed altri segni.
Lo
storico Gigli, in un suo vecchio libro, cita ad esempio il registro
di un pizzicagnolo del basso Salento, tale Antonio Filizzola, il
quale non sapendo scrivere componeva il suo registro di figure
capricciose e deformi, sotto alle quali erano notati i prezzi dei
prodotti venduti. Le figure, e’ inutile dirlo, rappresentavano i vari
suoi debitori.
Gianni Binucci