Nonostante l’emergenza causata dal coronavirus continua a preoccupare, nei vigneti si deve sottostare al ritmo della natura, che prosegue il suo corso. Se in questi giorni ci si reca in aperta campagna, sembra quasi di essere in una dimensione parallela: i vignaioli, silenziosi, proseguono le loro attività, alla distanza consigliata l’uno dall’altro. Il frastuono di notizie e dati che si rincorrono sembra non appartenere a questa realtà ma, purtroppo, il settore del vino non è immune ai cambiamenti che l’attuale situazione sta portando.
Clemente Zecca, titolare della cantina Conti Zecca di Leverano insieme al padre e agli zii, porta la sua testimonianza di come la sua azienda sta affrontando questi giorni: “Ovviamente la prima preoccupazione è che l’emergenza rientri dal punto di vista sanitario ma è innegabile che la situazione si ripercuote necessariamente sull’economia. La nostra è un’azienda a conduzione famigliare da varie generazioni e mai come in questo momento è fondamentale rimanere lucidi e fare scelte dettate dal buon senso, oltre, ovviamente, ad attenerci ai decreti governativi. Già da giorni avevamo sospeso le attività di visite in cantina e di degustazione e poi, considerata l’escalation di contagi, abbiamo deciso di chiudere al pubblico il nostro punto vendita aziendale di Leverano, continuando a garantire il servizio per le spedizioni private. Nonostante le difficoltà, il lavoro non si ferma del tutto ma abbiamo adottato le dovute misure precauzionali: non possiamo abbandonare i lavori in campagna, dobbiamo mantenerne la continuità, altrimenti manderemmo in fumo tutto quello fatto nei mesi scorsi. La ristorazione è ferma, mentre grande distribuzione ed enoteche reggono meglio grazie ai consumi domestici, quindi la produzione in cantina, seppur rallentata, prosegue. Ad oggi è impossibile fare una stima delle perdite o di come la situazione si evolverà nei prossimi giorni, la priorità è innanzitutto frenare l’avanzata del virus, in modo da rimettersi in carreggiata al più presto. Poi, servirà la collaborazione di tutti, noi produttori, clienti, banche e fornitori e mi auguro che in primis le istituzioni supportino tutte le imprese, senza distinzione alcuna.
Cerchiamo di far sentire la nostra vicinanza anche sui social media, per comunicare che siamo attivi e che non ci scoraggiamo; molti utenti ci fanno sapere con un post o una foto che anche in queste serate di riposo ‘forzato’ a casa non si fanno mancare una nostra bottiglia per avere qualche momento di evasione.
Il pensiero va a tutti coloro che hanno difficoltà ad affrontare questo periodo in serenità perché soli o in situazioni già disagiate. Un saluto speciale lo rivolgo ai miei colleghi produttori e a tutti i nostri clienti, in particolare ai ristoratori perché sappiamo bene quanti sacrifici fanno quotidianamente e che la ripresa non sarà facile. Ci auguriamo di riprendere al più presto le normali attività e di tornare a brindare insieme.
Il vignaiolo apprende il concetto di cura, con tutte le sue sfumature, proprio in vigna, dove ogni singola pianta è seguita con dedizione e dove si impara ad affrontare gli imprevisti senza scoraggiarsi. È proprio quello che stanno facendo in tutta Italia gli operatori sanitari, cui mi preme fare un doveroso ringraziamento.”