Il caffè in capsule: un business letale per l’uomo e dannoso per l’ambiente. Il no di Quarta Caffè

Risale al 2016 la decisione della città di Amburgo di vietare una serie di prodotti ritenuti “troppo inquinanti”, come le bottiglie di plastica, i detersivi a base di cloro e le capsule per il caffè usa e getta. Questo accadeva proprio nel momento in cui, invece, in Italia esplodeva il business delle capsule per il caffè, un utilizzo nocivo per l’uomo e per l’ambiente e anche piuttosto costoso.
Infatti una capsula di caffè ha un costo che si aggira sui 40 cent di euro, ogni capsula contiene 4 grammi di caffè, quindi un kg di caffè costa 100 euro. Le capsule sono realizzate in alluminio, materiale dannoso per il corpo umano.
Per questa serie di ragioni Quarta Caffè ha deciso di non utilizzare il caffè in capsule predosate che rilasciano interferenti endocrini.
L’azienda Quarta, infatti, è da sempre attenta all’ambiente e alla salute dei consumatori e ha pertanto confermato la propria strategia continuando a garantire qualità e freschezza dei prodotti rinunciando alla produzione di caffè in capsule, pur andando contro le strategie legate al marketing ma preferendo al business l’incolumità dei propri clienti. Lo slogan di Quarta Caffè è appunto: “Espresso al bar, moka a casa”.
Sono svariati gli studi che identificano un effetto anti-androgenico degli ftalati. Questi composti sono prodotti in grandi quantità e vengono comunemente utilizzati come emollienti ed additivi plastici, trovando impiego in numerose applicazioni industriali e prodotti di largo consumo. Svariati studi scientifici hanno riportato un’ampia e diffusa esposizione ambientale dell’uomo agli ftalati, identificando l’ingestione/alimentazione come principale via di assunzione di questi composti.
Gli ftalati vengono rilasciati dalla plastica delle capsule, quando esse entrano in contatto con l’acqua portata a 90°, per ottenere la percolazione del caffè. Inoltre, le capsule in alluminio rilasciano durante la perforazione micro particelle metalliche. Tali sostanze entrano pertanto nel caffè che si beve e, una volta ingerite, svolgono nell’organismo, a lungo andare, un’azione simil-estrogenica, andando ad interferire e a “disturbare” alcune ghiandole normalmente soggette all’influenza di determinati ormoni. Così, ad esempio, nei testicoli svolgono una funzione anti-androgenica, potendo causare infertilità; mentre nelle donne, in virtù della loro azione simil-estrogenica, a lungo andare possono essere all’origine di patologie (anche neoplastiche) del seno, organo bersaglio tra i principali di quegli ormoni.