Il segretario della Lega Matteo Salvini si è espresso in merito al candidato presidente del centrodestra per la guida della Regione Puglia a Taranto: «Il candidato del centrodestra in Puglia? A me interessa una squadra vincente, non il nome o il cognome che avremo comunque entro fine febbraio. Non faccio commento su nomi e cognomi. C’è bisogno di una squadra concreta, con volti nuovi, perchè i pugliesi mi chiedono di guardare avanti e non indietro, che cancelli il nulla di Emiliano».
Salvini ha sostenuto che la Lega ha «un’idea di Puglia bella, ricca, sicura. Per la sanità evidentemente si può far di meglio. Poi, se i pugliesi saranno contenti di quello che ha fatto Emiliano col Pd continueranno a votare il Pd. La Lega non ha mai governato in Regione Puglia, è la prima volta che ci presentiamo per entrare alla Regione. Non abbiamo in questo momento nemmeno un consigliere regionale qui e quindi se uno vuole provare il cambiamento la Lega è pronta». Un pronostico sul voto?
«Ci stiamo preparando a mandare a casa Emiliano – ha detto ai giornalisti – e la squadra viene prima di tutto. Un uomo solo, una donna sola. Non bastano. Serve una squadra forte con le idee chiare perchè dopo Vendola, dopo Emiliano, questa terra merita di più».
«Vado in Puglia a parlare di lavoro, infrastrutture e Xylella». Così, a Potenza, il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sulla scelta del candidato per le Regionali pugliesi. «Non ho titoli io per andare a promuovere o bocciare qualcuno: per quello che riguarda i nomi e i cognomi dei candidati della squadra si tratta di avere qualche giorno di pazienza e poi ci arriviamo. L’importante sarà mandare a casa Emiliano che ne ha combinate di cotte e di crude»
«Da segretario del primo partito italiano potrei fare due scelte: o voler mettere le bandierine della Lega dappertutto e quindi mi prendo la Puglia e Matera, come giocando a Risiko, oppure scelgo le persone migliori anche senza tessera di partito». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando a Potenza. «Mi sembra – ha aggiunto – che Matera possa essere un esperimento di questo secondo tipo».