Accostarsi alla fragilità, per ascoltarne il segreto

Nasciamo liberi di sperimentare, curiosi di esplorare e scoprire noi stessi, gli altri ed il mondo. Crescendo impariamo regole, schemi, ad erigere muri e scavare fossati per difenderci, dimenticandoci di dare voce alla parte più libera del nostro essere. Tra doveri e responsabilità i nostri bisogni più veri e profondi restano sepolti e inascoltati; nel tempo ci dimentichiamo quanto sia importante sapersi ascoltare, saper comprendere cosa ci dà soddisfazione e dà gusto alla nostra vita. Cosa ci appassiona, cosa ci rende felici.

Ci si smarrisce tra le pieghe delle tante cose da fare e non si trova il tempo per rispondere alle eterne domande che ci portiamo dentro: qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza ci appartiene e vogliamo gridarla al mondo? Quale dono vogliamo coltivare per poter dire alla fine…”nulla è andato sprecato”?

Ognuno può imparare l’arte di essere felice che non corrisponde ad una fugace, seppur piacevole, euforia, o ad altre emozioni come l’allegria o la gioia. La felicità è un’arte da coltivare tutti i giorni: è la capacità di vedere oltre, di dare valore alle cose belle e importanti per noi, di sentire in profondità anche nel silenzio, di comprendere e perdonare, di praticare la tenerezza verso se stessinei piccoli gesti, così come la gentilezza fatta di piccole attenzioni verso gli altri.

L’arte di essere felici è in realtà imparare l’arte di essere fragili, creature imperfette, ma con un grande potenziale d’amore.La fragilità che ci fa piccoli davanti all’universo e sordi o ciechi nei confronti di noi stessi e degli altri, in realtà rende ciascuno di noi un essere unico e irripetibile, che nel suo errare cerca se stesso, il senso del suo essere al mondo…e a volte si perde ingannato dalla nebbia che offusca la mente e intorpidisce il cuore, appesantito dalle proprie paure, convinzioni limitanti o un passato troppo ingombrante che come sabbie mobili ostacola il suo andare.

Le nostre relazioni conoscono il sapore delle lacrime o della solitudine, ma l’arte di essere fragili può insegnare quanto sia bello guardarsi negli occhi e continuare a camminare vicini, a riscoprire la voglia di vivere in modo autentico e sentirsi sciolti, che c’è un fuoco da ravvivare, perché mai si spenga ed una bellezza da custodire e donare.

Simona Greco