Qualità della vita: bassi ma in risalita Lecce, Brindisi e Taranto

Per il secondo anno di fila in testa alla classifica annuale del Sole24Ore sulla qualità della vita c’è Milano, poi Bolzano e Trento. Caltanissetta risulta ultima dopo Crotone e Foggia; Roma, Napoli e Bari salgono di alcuni gradini, mentre per le tre province salentine, Lecce, Brindisi e Taranto, la posizione è molto bassa in classifica, anche se ion risalita rispetto alle precedenti edizioni: sulle 107 province italiane Lecce è all’82 esimo posto; Brindisi all’87esimo e Taranto al 92esimo.

Con il suo 82esimo posto Lecce risale la classifica rispetto al 2018 di 10 posizioni, con un totale di 449, 20 punti: punteggio medio calcolato nei 6 gruppi di indicatori. A Lecce risulta scarsa la performance su ricchezza e consumi, bene demografia e società. Nel corso dei tre decenni Lecce è scesa dalla posizione 77 all’82esima. In 30anni il miglior piazzamento è stato il 75esimo posto registrato nel 1994, il peggior risultato invece è quello del 2015, quando è arrivata al 105esimo posto.

La provincia di Brindisi è attualmente all’87esimo posto: guadagna 11 posizioni rispetto al 2018, con un totale di 444, 59 punti. Bene per demografia e società, ricchezza e consumi, male per giustizia e sicurezza 88, ambiente e servizi.
Taranto è oggi al 92esimo posto. Risale di 13 posizioni rispetto al 2018, accumula 442, 02 punti complessivi. Molto male ambiente e servizi, bene invece demografia e società, giustizia e sicurezza.

La classifica 2019 sulla ‘Qualità della vita’, giunta alla trentesima edizione, fotografa 90 indicatori divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.