“Il più bel fiore” di Luca Tarantino a Copertino

Martedì 12 novembre (ore 21 – ingresso libero) nella Sala della culutra di Palazzo Moschettini a Copertino, con un concerto promosso da Centro Musicale, Istituto Bandistico Regionale e Fondazione Moschettini, prosegue il tour di presentazione de Il Più Bel Fiore, disco di debutto da solista di Luca Tarantino, liutista, compositore, chitarrista e produttore leccese, specializzato nella ricerca e nella riproposta della musica antica. Prodotto dall’etichetta discografica del Canzoniere Grecanico Salentino con il sostegno di Puglia Sounds Record2019 (Regione Puglia – Fsc 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro), il disco – un’opera strumentale per arciliuto a 14 cori – racconta l’avvento del barocco italiano, attraverso le opere dei maestri collegati alla corte di Papa Urbano VIII Barberini. Le musiche, tratte da un anonimo quaderno di liuto, sono composte, infatti, nella prima metà del ‘600 da alcuni dei più grandi autori dell’epoca: il napoletano Andrea Falconieri, il reggiano Pietro Paolo Melii, il veneziano Johann Hieronymus Kapsperger, il romano Arcangelo Lori e Giuseppe Baglione, figlio del celebre pittore lombardo Cesare. Un disco/concerto – registrato in presa diretta da Valerio Daniele nelle sale del Castello “Volante” De’ Monti di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce – che prova a restituire all’ascoltatore contemporaneo la suggestione di rivivere un momento storico di grande fermento artistico, il nascere di quell’intensa stagione culturale che gli storici ottocenteschi chiameranno l’Epoca Barocca. Prima del concerto (ore 19) il musicista sarà ospite del Centro Musicale per un incontro/workshop “La chitarra per tutti…dagli ultimi 500 anni“. Il tour di presentazione proseguirà alle Officine Culturali Ergot di Lecce (17 novembre – ore 19), passando poi per il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari (20 novembre – ore 18), il Festival Duni di Matera (21 novembre – ore 20:30) e il Dipartimento di Lettere, Lingue e Arti dell’Università di Bari (22 novembre – ore 11) per poi approdare nella Sala Coro del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (30 novembre – ore 11).

Il titolo “Il più bel fiore” è un frammento del motto dell’Accademia della crusca («Il più bèl fiór ne còglie»), adattamento di un verso di Francesco Petrarca («E ’l più bel fior ne colse», Canz. LXXIII, 36). Così come il compito che si prefigge sin dalla nascita l’Accademia della crusca è quello di selezionare e distillare il più bel fiore, ossia la parte più alta e pura dell’uso della nostra lingua, lo scopo dell’anonimo compilatore del manoscritto di Doni è stato raccogliere in un unico volume la vetta più alta delle composizioni del nuovo stile dei grandi liutisti della sua epoca e della sua terra. Il più bel fiore dell’intelletto è il raggiungimento della capacità di amare. Di amare la conoscenza, il pensiero e la filosofia, di amare le virtù umane, la Natura e Dio che muove ogni atto umano attraverso l’amore.

Nel 1984 il celebre musicologo pugliese Dinko Fabris pubblicò un articolo sul ritrovamento di un manoscritto conservato nell’archivio di stato di Perugia. Redatto da almeno tre mani diverse in periodi anche distanti tra loro, il “Libro di Leuto” di Gioseppe Antonio Doni conteneva musica per solo liuto attiorbato (arciliuto a 14 cori), in gran parte databile attorno al secondo ventennio del ‘600, composta da vari autori tra loro coevi. In studi ulteriori Fabris ha in seguito fornito nuovi dati circa gli uomini e i luoghi che potrebbero essere all’origine della compilazione del libro. Un’opera di notevole importanza anche per la ricchezza con cui testimonia lo sviluppo del nuovo linguaggio verso cui la musica strumentale stava evolvendo, partendo dalla rivoluzione in atto nella musica vocale già dalla fine del secolo precedente: il graduale passaggio dalla prima prattica – la composizione osservante le regole del contrappunto e della polifonia severa – alla seconda prattica – il nuovo gusto fiorentino, e poi veneziano e romano, per il canto fiorito accompagnato.

Luca Tarantino ha studiato Musicologia storica e paleografia al D.A.M.S. di Bologna con alcuni tra i più autorevoli studiosi della civiltà musicale italiana, tra cui Roberto Leydi, Nino Albarosa, Aldo Clementi, Alberto Gallo, Loris Azzaroni, Mario Baroni, Gino Stefani, Lorenzo Bianconi. Dopo anni di apprendistato chitarristico con Oronzo Persano, si è diplomato in Chitarra Classica con Eugenio Becherucci, in Musica Elettronica con Agostino Di Scipio e, con lode, in Liuto con Franco Pavan. Ha frequentato corsi e masterclass di perfezionamento con Hopkinson Smith, Rolf Lislevand, Eduardo Egüez, Victor Coelho, Federico Marincola, Diego Fratelli, Alfonso Borghese, Dinko Fabris, Claudia Caffagni. Ha svolto attività concertistica e discografica con le formazioni Concerto de’ Cavalieri, Cantarlontano, Ensemble Terra d’Otranto, Cappella della Pietà dei Turchini, I Barocchisti, Dramatodìa, affiancando artisti come Daniela Barcellona, Adriana Fernandez, Anna Caterina Antonacci, Mariagrazia Schiavo, Pino De Vittorio, Gabriele Cassone, Luigi Piovano, Vivica Genaux, Anne Hallenberg, Ana Quintains, Federico Guglielmo, Gemma Bertagnolli. Con l’Ensemble Terra d’Otranto ha registrato i cd “Mila, mila dodeka”, “Danzare col ragno” (con l’attore Brizio Montinaro), “Zoi ce Agapi” – lavori dedicati alla ricerca delle fonti musicali e letterarie antiche riguardanti la cura dal tarantismo, e la possibile fusione tra musica tardorinascimentale e barocca e il folklore del meridione d’Italia – e “Hieronimus Montisardui”, sul Montesardo, il compositore salentino autore della Nuova invenzione d’intavolatura, il primo trattato per chitarra barocca, del 1606. Il suo contributo alla diffusione della musica tradizionale della sua terra si concretizza in una quadriennale collaborazione con il Canzoniere Grecanico Salentino con cui ha inciso e co-arrangiato i dischi Focu d’Amore e Pizzica Indiavolata. Con la band americana The Clogs diretta da Bryce Dessner, ha preso parte alla registrazione degli album Lantern, e The Creatures in the Garden of Lady Walton, ciclo di canti composti da Padma Newsome per Clogs, dedicati alla vedova del compositore William Walton, che vedono la partecipazione di Shara Worden-My Brightest Diamond, Sufjan Stevens, Aaron Dessner e Matt Berninger dei The National. Sin dagli esordi nel 2005, Luca partecipa a Sound Res, residenza artistico-musicale in cui, ogni estate, si incontrano nel Salento musicisti dal talento e dall’esperienza internazionalmente riconosciuti, per dedicarsi alla ricerca sonora, collaborare alla creazione di musiche originali e nuove produzioni, nate dall’incontro unico che il dispositivo della residenza consente, coniugando arte e vita. Al suo interno si è esibito con David Cossin, Theo Bleckmann, Madan Gopal Singh, Bryce e Aaron Dessner, Patrick Watson & Wooden Arms. Nel 2019 è condirettore artistico della Residenza ReSound, nata dall’eredità lasciata dal SoundRes, ReSound ospita artisti internazionale e li fa dialogare con artisti locali, per creare, in luoghi di forte RiSonanza, un nuovo sound che sfocia in un live ogni volta irripetibile. Ospiti della prima edizione sono stati Lee Ranaldo (fondatore dei Sonic Youth) e Patrick Watson. Per Sound Res ha curato e condiretto nel 2012 il concerto TarantaRes, in cartellone per la Notte Della Taranta, in cui ha preso forma un primo esperimento di incontro tra la musica tradizionale contadina del Salento e l’avanguardia americana della New Music. Tra i nomi che hanno condiviso il palco spiccano quelli di Talujon Percussion Quartet, Cecilia Chailly, Bang On A Can Orchestra, Cantori di Menamenamò, Admir Shkurtaj, Gyan Riley, Enza Pagliara, Wendy Sutter, Mauro Pagani. Ha collaborato con il Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini di Napoli alla preparazione dell’orchestra giovanile Talenti Vulcanici, diretta da Stefano Demicheli, per la riscoperta e l’esecuzione di partiture inedite di compositori del settecento napoletano. Ha realizzato colonne sonore e partecipazioni musicali per film, balletti, spettacoli teatrali, siti internet, sonorizzazioni ambientali, in particolare per Cantieri Teatrali Koreja & Raiz, Astragali Teatro, Elektra Ballet, Ferzan Ozpetek, Magnitudo Film, Passion Italy – Alessandra Poli. Nel 2011 forma con il tablista Vito De Lorenzi il duo Los Impossibles, con cui realizza nel 2015 un lavoro discografico omonimo dedicato alle musiche nate dall’incontro dei nomadi indiani, i mori e gli spagnoli nel sud della Spagna al tramonto del XVII secolo. Per l’etichetta Velut Luna, con il contributo di Pugliasounds, agenzia regionale per lo sviluppo delle attività musicali. Nel 2015 fonda, con José Molteni e Kairi Kosk, l’ensemble VoltAstella, gruppo dedito alla ricerca, la trascrizione e l’esecuzione del repertorio manoscritto medievale arsnovistico, risalente ai  secc. XIII-XV. Nelle sue fila solisti di fama tra cui Daniela Beltraminelli, Paola Bonora, Matteo Zenatti. Dal 2015 al 2017, tramite l’associazione Musica Humana a.p.s. da lui fondata e presieduta, tiene un laboratorio biennale presso il Carcere di Borgo san Nicola di Lecce, dedicato alla pratica del canto corale, destinato ai detenuti delle sezioni maschile e femminile. L’associazione opera ulteriori esperienze volontaristiche, organizzando corsi gratuiti di avviamento alla pratica musicale per bambini di età prescolare. Ha inciso per SONY – Deutsche Harmonia Mundi, EMI Classica, CPO, Brassland, Ponderosa, IRMA, Anima Mundi, Grifo, Argo, Velut Luna, Baryton, Brilliant Classics.