Prende il via mercoledì 13 da Brindisi BOTTEGHE HIGH TECH, percorsi itineranti di artigianato digitale ed educazione all’autoimprenditorialità, previsti da marzo a giugno in quattro comuni della provincia brindisina, rivolti a chiunque desideri avviare un’attività o semplicemente arricchire le proprie competenze (soprattutto Neet, artigiani, donne e migranti inoccupati/disoccupati).
Botteghe High Tech è un progetto ideato e realizzato dalla salentina The Qube, incubatore certificato d’impresa che dal 2013 sostiene lo sviluppo di startup e PMI innovative, con il sostegno della Regione Puglia, nell’ambito dell’Avviso Puglia Capitale Sociale 3.0.
The Qube è anche l’ente gestore degli spazi e servizi di Coworking MOLO 12 sito all’interno di Palazzo Guerrieri, riconosciuto dal Comune di Brindisi come prezioso riferimento per la città nell’ambito del progetto “Case di Quartiere”, nato per valorizzare e mettere in connessione spazi per la comunità e la socialità. Luoghi per stimolare le imprese sociali e crearne nuove, per l’erogazione di servizi di welfare, per raccogliere e sviluppare idee utili al territorio di Brindisi.
Ad accogliere la prima tappa di Botteghe High Tech, mercoledì 13 e giovedì 14 marzo, è proprio il laboratorio di manifattura digitale “FabLab” nato all’interno del Coworking MOLO 12. Nelle due giornate di studio si esplorano i nuovi orizzonti dell’innovazione, anche grazie ai macchinari della struttura: dalle basi della stampa 3D al taglio laser, dall’AI applicata ai social media al tema dei finanziamenti pubblici. La partecipazione ai laboratori è gratuita, fino ad esaurimento posti disponibili.
Il format itinerante Botteghe High Tech dopo Brindisi proseguirà con altri tre appuntamenti di formazione e contaminazione che saranno programmati a Fasano, Ostuni e Mesagne. Tutti hanno una durata di 16 ore da realizzarsi in due giornate di workshop e formazione, strutturati in quattro moduli: 1. FabLab (design e modellazione, stampanti 3D, taglio laser) 2. Avvio d’impresa (business model canvas, project management, creazione e gestione di un Team di lavoro); 3. Fundraising (finanza pubblica e privata, progettazione); 4. Digitalizzazione (comunicazione digitale, social media marketing, intelligenza artificiale).
In occasione dell’iniziativa, artigiani e nativi digitali si incontrano in diversi luoghi di condivisione e apprendimento degli strumenti e delle opportunità legate alle tecnologie digitali, alla creazione di impresa e all’identificazione di nuove opportunità lavorative.
Il filo conduttore di ciascun laboratorio è la contaminazione di idee e conoscenze, incentrate sulla valorizzazione dell’artigianato locale in modo tale che possa contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro e al recupero delle tradizioni locali attraverso processi di innovazione delle tecniche artigianale tramite l’utilizzo della manifattura additiva.
Dopo la realizzazione di quattro laboratori itineranti è previsto un Job Meeting Day per promuovere la borsa del lavoro attraverso un matching tra domanda e offerta. Attraverso l’attività di project work, realizzata durante il laboratorio didattico, si intende favorire la contaminazione fra artigiani e nativi digitali in stato di inoccupazione, supportando lo scambio di competenze (es. manodopera tradizionale artigiana vs. competenze digitali) per ripensare il “saper fare artigianato” in chiave moderna, e ripensando i processi di progettazione, produzione e vendita avvalendosi dell’utilizzo delle nuove tecnologie produttive (es. progettazione CAD e manifattura additiva) e del digitale (es. social media e intelligenza artificiale). Attraverso la conoscenza degli strumenti per la digitalizzazione dell’attività produttiva si intende ribaltare la percezione di globalizzazione, oggi percepita come minaccia in quanto fa aumentare il numero di competitor sul mercato di riferimento, ma come opportunità per poter aumentare il bacino di mercato a livello internazionale.
“Dall’analisi di contesto emerge quanto sia necessario lavorare su questo territorio affinché si possa ridurre il numero dei soggetti che compongono le cosiddette fasce deboli della popolazione, migliorare il tessuto sociale, culturale e imprenditoriale, provando ad offrire valide opportunità di occupabilità e miglioramento/sviluppo di competenze professionali. I percorsi di formazione strutturati in maniera teorico-pratica, vicina alle metodologie learning by doing e del saper fare, si inseriscono in quel modello di cambiamento culturale e sociale che promuoviamo da anni con The Qube. Sono itineranti al fine di garantire maggiore promozione e coinvolgimento degli stakeholder territoriali”. (Raffaella Ferreri, vicepresidente di The Qube APS e referente di progetto).
Fra i partner e i collaboratori che hanno preso parte attiva allo sviluppo del progetto si annoverano: CNA Puglia, CNA Brindisi e CNA Servizi Brindisi Srl, con un ruolo cruciale per il coinvolgimento di artigiane e artigiani locali ai quali far conoscere sia gli strumenti digitali che i progetti innovativi che verranno sviluppati durante i laboratori; Consorzio Mestieri Puglia scs protagonisti in particolare in occasione del Job Meeting finale, promuovendo le attività di mediazione al lavoro come servizi di orientamento e formazione professionale e, infine, la Rete delle Case di Quartiere la quale farà cassa di risonanza, invitando le proprie comunità di riferimento ad avvicinarsi al progetto, oltre che intercettare giovani neet, migranti, donne in difficoltà e ogni potenziale target a prendere parte ai corsi di formazione.
The Qube, che ha sede in via Corte dei Mesagnesi, 30, a Lecce, ha già maturato esperienza nella realizzazione di diversi format incentrati sulla diffusione di conoscenze ed esperienze di tecnologia digitale, nonché nella diffusione della cultura d’impresa, in linea con la propria mission sociale.