Il Punto sul Lecce di Pierandrea Fulgenzi: IL GRIFONE GRAFFIA IL LECCE, A GENOVA FINISCE 2-1 PER I ROSSOBLU, MA IL LECCE SPRECA TROPPO

Davvero complicato commentare il Lecce di questi tempi.
Nelle ultime 4 gare i giallorossi hanno raccolto solo 1 punto (in casa con il Cagliari). Media da retrocessione.
Ieri, sul campo del Genoa, si è consumato l’ennesima gara folle, in cui il Lecce è riuscito a perdere una partita che fino al pareggio rossoblu – avvenuto al 70′ con Retegui – aveva giocato meritando il vantaggio.
Ma andiamo con ordine, per meglio capire l’escalation che poi ha condotto, come nel più classico degli incubi, la squadra di D’Aversa alla sconfitta, quasi come se il rigore fallito da Krstovic al 18′ fosse stato auspicio di sventura.
Eppure se si analizzano i fatti si può osservare come nella prima frazione di gioco il Lecce abbia dominato il campo, non solo guadagnandosi il rigore grazie ad una sortita di Almqvist tornato a buon livello, ma sapendo anche reagire al fallimento del tentativo dagli undici metri, grazie a Krstovic che al 31′ si riscattava dell’errore dal dischetto con un gol (il quinto della stagione) che portava avanti la squadra salentina. Dopo il vantaggio, specie grazie ad Oudin e all’asse Gendrey-Almqvist il Lecce portava molti uomini nella metà campo genoana e con grande pressione impediva ai padroni di casa di uscire.
Si possono contare almeno quattro nitide occasioni da rete, ancora una volta non sfruttate dai giallorossi.
Poi, nella ripresa, lentamente il fuoco si è spento e quando il Genoa perveniva al pari, la squadra non ha saputo reagire ed è poi capitolata al 76′ quando Ekuban infilava in rete un pallone colpito verso il centro in precedenza dalla testa di Retegui che lo aveva, a sua volta, raccolto dopo che lo stesso aveva inccocciato la traversa.
Sebbene i padroni di casa continuassero a lasciare spazi di manovra, il Lecce non ha saputo confezionare una reale azione offensiva, se non un tiro pericoloso di Ramadani all’82, alto sulla traversa, nell’unica vera azione manovrata in tutto il secondo tempo.
Nonostante i cambi ed il rientro di Banda, la squadra si è lasciata andare, lasciando punti preziosi a Marassi.
Ora, tirando le fila di questo racconto si deve trarre sicuramente un insegnamento: le partite si devono giocare fino all’ultimo secondo. Inoltre, occorre anche registrare una notevole imprecisione sotto porta con l’ennesimo elenco di occasioni sprecate. Il rigore, poi, andava segnato, senza se e senza ma. Un errore, quello di Krstovic che sebbene emendato dal gol deve fare riflettere sullo stato mentale dell’attaccante montenegrino. La situazione non è per nulla serena.
Per quanto il Lecce si dimostri una squadra viva, non riesce a tenere con facilità il vantaggio acquisito, perché non è la prima volta che avanti nel punteggio la squadra si fa riprendere e, in questo caso, anche rimontare. Si spera che gli ultimi giorni di mercato regalino un colpo. Se non dovesse arrivare la squadra deve comunque serrare i ranghi, perché il calendario non fa sconti e se i punti non li si conquista contro i diretti concorrenti li si deve andare a prendere contro le squadra poste nella parte sinistra della classifica.
Almeno dietro non hanno accelerato. Testa alla prossima: arriva la Fiorentina. Inutile dire che non sarà facile.