La nota del Movimento “Democrazia e Solidarietà”: il futuro politico non è del civismo, ma dei partiti politici

Che il PD si sia convertito all’idea che è necessaria l’introduzione del   sistema elettorale in senso proporzionale scaturisce dalla consapevolezza  che l’attuale sistema maggioritario è risultato fallimentare  non avendo saputo   garantire la stabilità e la governabilità tanto auspicate  per il bene del  Paese.

La riprova sta nel fatto che le coalizioni sia di centro destra che di centro sinistra che, in questi anni si sono alternate alla guida del Governo, hanno dimostrato la loro debolezza per le contraddizioni tutte al loro interno, essendosi costituite solo per vincere ma non per governare, per aver aggregato partiti diversi tra loro sia politicamente che culturalmente.

È quanto ha sottolineato il coordinatore dell’Associazione politico-culturale “Democrazia e Solidarietà” Gigi De Leo, il quale ricorda, per essere stato un dirigente, che il problema lo aveva già posto all’attenzione l’UDC,(Unione Democratici Cristiani di Centro) dopo la sconfitta della CDL ( Casa delle Libertà) alle elezioni politiche del 2006, proponendo una legge elettorale in senso proporzionale con lo sbarramento al 5% per i partiti e l’introduzione delle preferenze per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica e garantire loro la possibilità di scegliersi i rappresentanti, per sottrarre alle segreterie nazionali il potere di decidere i candidati da fare eleggere sia alla Camera che al Senato.

Una iniziativa, ha commentato il coordinatore di “Democrazia e Solidarietà ” Gigi De Leo, che può servire  a riportare la politica al centro e a far sentire i cittadini protagonisti e non più spettatori.

La crisi del sistema che oggi stiamo vivendo è riconducibile alla dissoluzione  dei partiti che da strumenti di partecipazione si sono  trasformati in centri di potere.

Tangentopoli ha segnato la fine della Prima Repubblica e l’opinione pubblica  ha sperato in un vero processo di  rinnovamento dell’intera classe dirigente.

Purtroppo così non è stato, perché con l’avvento della Seconda Repubblica il divario tra società civile e società politica si è allargato ancora, i vizi di molti  uomini politici sono rimasti tutti, tanto che oggi i partiti  sono preoccupati di arginare la deriva populista con il ripristino della loro funzione originaria.

La proposta di introdurre il sistema elettorale proporzionale si muove  nella  direzione di porre al centro l’elettore favorendo la sua partecipazione dandogli la possibilità  di scegliersi i propri rappresentanti non essendo le forze politiche   nelle condizioni di selezionare la classe dirigente.

La polemica di questi giorni che vede contrapposti nella nostra Regione il PD e i Movimenti Civici, quest’ultimi a rivendicare spazi politici in ragione del loro peso elettorale che ha consentito al Governatore Emiliano di governare, ci induce a riflettere sulle prospettive politiche future.

Pur non volendo entrare nel merito delle questioni, a parere del coordinatore di “Democrazia e Solidarietà” il “civismo” messo in campo da Emiliano, pur avendo avuto un ruolo importante nel recuperare la partecipazione dei cittadini, non può sostituire la funzione dei partiti che hanno invece una storia, tradizione e una cultura politica ben definite.

Sino a quando non verrà  stabilito il perimetro all’interno del quale possono operare sia i civici che i partiti, il corto circuito potrà avvenire in qualsiasi momento, in quanto risultano concorrenti se non addirittura antagonisti nel raggiungimento dello stesso obiettivo.

Ha ragione il commissario del PD pugliese l’ex ministro Francesco Boccia quando afferma che ” le intese e gli accordi si fanno sui principi guida del partito democratico ” rammentando che un conto è “quando si spostano gli elettori e si parla con loro, non così invece quando si sposta una parte di ceto politico su valori che nulla hanno a che fare con la nostra storia”.

Non è possibile pensare che il “civismo” possa occupare gli spazi  che sono propri dei partiti che per storia e cultura politica hanno il compito di determinare le politiche e le strategie utili allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.

L’auspicio di noi moderati, ancorati alla cultura del cattolicesimo liberal-democratico , che l’idea di introdurre il sistema elettorale proporzionale venga tradotta al più presto in una proposta di legge per essere  approvata prima delle elezioni politiche del 2023.

Il Coordinatore di ” Democrazia e Solidarietà “

Gigi De Leo