La Berlina a Lecce

La Berlina, sistema di tortura, veniva considerata la pena più’ lieve per delitti minori, uguale quasi alla gogna, era infamante di antica origine barbarica, ma inflitta ai malfattori ed usata molto già’ dal medioevo in poi. Consisteva nel portare il condannato in un luogo esposto al pubblico (detto anch’esso berlina), nel nostro caso in piazza vicino al Sedile, sopra un palco e legato con una catena ad un palo; al collo aveva un collare di cartone con una scritta indicante il delitto commesso. A Lecce a volte il collare era in ferro come la gogna, e la scritta del delitto era messa sul palo. Le nostre cronache parlano di numerosi leccesi e salentini messi al palo nel ‘600 e nel ‘700, ma quella più’ curiosa fu nel dicembre del 1802, quando una donna leccese, fornaia, per aver fatto del pane di non buona qualità’, fu messa alla berlina e frustata. Per maggior vergogna al collo, invece del cartello con la scritta del delitto, le fu messo un pane rotondo, la tartana. Il condannato stava così per delle ore e a volte per dei giorni, senza mangiare e bere, e se qualcuno saliva per dargli qualcosa finiva anche lui alla berlina.

Gianni Binucci