Crisi di governo, Salvemini: “Sono amareggiato come cittadino e come sindaco”

Il sindaco Carlo Salvemini commenta l’attuale crisi di governo giunta in un particolare momento storico:

“Sono amareggiato, avvilito, preoccupato – come cittadino, come sindaco – per l’apertura di questa crisi di governo in un passaggio che sappiamo essere storico: dentro una pandemia devastante, nel vivo di un’emergenza sanitaria che tiene sotto assedio ospedali e medici e infermieri; alla prese con una crisi economica e sociale che ha travolto imprese, lavoratori, professionisti, famiglie. A nulla sono valsi gli appelli di queste settimane ad assumere valutazioni esclusivamente improntate alla gravità del momento, allo “spirito autentico della Repubblica”. Osservo – a chiusura di questa giornata politicamente triste – che nel 2019 Italia Viva si intestò la nascita del secondo governo Conte con due argomenti su tutti: evitare l’aumento dell’IVA (operazione da poco più di 20 miliardi) che avrebbe penalizzato gli italiani; togliere alle forze dichiaratamente antieuropeiste, sovraniste la golden share sull’elezione del nuovo Capo dello Stato. Ora invece decide di aprire una crisi di Governo nel momento in cui il Paese non può permetterselo, in un contesto socio economico che espone gli italiani a conseguenze ben più gravi dell’aumento dell’IVA. E senza essere arrivati all’elezione del successore del Presidente Mattarella. Con la motivazione (non il Recovery non il MES, non la delega ai servizi, non il Ponte sullo Stretto, tutti argomenti di facciata come giustamente precisato da Prodi) che “Conte è inadeguato al ruolo che ricopre”. Impossibile cogliere in queste dichiarazioni quel senso di interesse collettivo, di unità morale e civile, richiamate solennemente dal Presidente Mattarella. Che ha visto cadere nel vuoto le sue esortazioni a non “sprecare energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte: perché è questo quel che i cittadini si attendono.” Stasera penso a lui – chiamato ad un compito delicato e difficile – e alla indifferenza con la quale si é risposto alla sue parole:”la fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce così: tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone.”Che peccato”.