Unione Nazionale Consumatori Lecce, Avv.Maggiulli: “Perché limitare i tamponi rapidi?”

Tamponi si o tamponi no…

Ai tempi del corona virus le paure e le incertezze sono tante e spesso ci si chiede se si sia entrati a contatto con un positivo o meno. Ho letto che in tutta Italia il ministero della sanità ha autorizzato il tampone “antigenico” o “tampone rapido” permettendolo addirittura nelle farmacie, ai medici di base e in alcune regioni anche ai veterinari. Dopo aver appreso ciò, mi sono recato presso il mio laboratorio di fiducia e chiedendo loro del tampone antigenico ho ricevuto come risposta :” La regione Puglia non lo permette se non a chi già fa quello in PCR (tampone classico)” , di qui la domanda è stata veloce…: “ma lo hanno vietato solo a Voi o è generale? . Mi hanno fatto leggere tutte le circolari dal 28/10 a oggi che richiamano una delibera di fine ottobre. Secondo tale delibera il tampone rapido, non era autorizzato per nessuno se non per il dipartimento di prevenzione. Con una circolare successiva, infine, autorizzavano chi già faceva il tampone classico (PCR) a fare quello rapido.

Appreso ciò mi sono rivolto ad un laboratorio autorizzato.

Coda infinita, tempi di consegna non chiari e mentre ero in coda, attendendo il mio turno, ho appreso che anche se sono tenuti alla comunicazione in questi centri AUTORIZZATI non sempre viene fatta la comunicazione… (questo mi è stato confermato dall’articolo pubblicato sul corrieresalento di Caterina Rizzelli ).

Sconfortato sono tornato al mio laboratorio di fiducia e chiedendo maggiori spiegazioni mi hanno fatto leggere quanto deliberato dalla Regione e le successive circolari.. e leggendo l’ultima circolare della regione mi sorgevano diverse domande:

Questi tamponi rapidi sono molto complessi?

“no talmente facile e rapido che nel resto del paese li permettono a chi non è del settore (anche se detti test che riportano il marcio IVD sono solo per i laboratori autorizzati)”

E allora perché limitare questo?

Ha senso estendere la rete di controllo con professionalità e personale che con i virus ci lavora da sempre?

Ha senso aumentare i controlli e abbattere i costi, poiché tali test hanno un costo ridotto e un riscontro più rapido?

Ha senso aiutare i già indaffarati uffici ASL a controllare la situazione chiedendo l’intervento di operatori che stanno sul territorio che fanno test simili da anni?

perché limitare questo?

perché limitare i Tamponi a pochissimi laboratori?

Perché in tutta Italia tutte le regioni hanno autorizzato e legittimato tale pratica addirittura alle farmacie e in Puglia questo non è possibile…?

Perché in una situazione di emergenza in cui l’asl non riesce a stare al passo con i contagi la regione Puglia non vuole far eseguire i tamponi a chi per professionalità e autorizzazione natia li può fare?

Perché in contrapposizione con il resto del paese il tampone rapido viene concesso solo a pochissime realtà che già posso eseguire il tampone in PCR?…

a pensar male è facile … ma qui non si lascia spazio ad altre idee…

Avv. Andrea Maggiulli UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI Delegazione di Lecce