#Vivodidanza: la manifestazione questa mattina a Lecce ha visto le scuole di danza unite

Anche a Lecce il mondo dello spettacolo è sceso in piazza per manifestare il proprio dissenso contro i recenti provvedimenti che hanno colpito duramente la cultura, il teatro, la danza, un intero settore nel quale convergono diverse figure professionali.
“Basti pensare che in Italia ci sono oltre 30mila scuole di danza private – dichiara Vera Giannetto, direttrice artistica del Balletto del Salento e referente del Comitato Danza Lecce e Provincia che ha manifestato questa mattina davanti la Prefettura assieme alle scuole di Brindisi e Taranto in un sit in composto ma compatto – Stiamo manifestando per esprimere la grande difficoltà che le nostre attività stanno vivendo a causa del perdurare della pandemia. Stiamo subendo un forte danno a livello economico e di posti di lavoro. Alcuni di noi hanno scuole di danza, altri insegnano presso strutture che ora sono chiuse, percui abbiamo molta paura per la nostra sopravvivenza e per la ripresa delle attività del nostro settore. Già nella normalità, la danza lavora 9 mesi su 12. Noi siamo chiusi da marzo. Abbiamo aperto per una breve parentesi a giugno dovendo sostenere delle spese importanti per mettere tutto in sicurezza, per noi e i nostri allievi. Lo abbiamo fatto, poi abbiamo chiuso in estate e riaperto ad ottobre e abbiamo dovuto nuovamente adeguarci ai nuovi protocolli di sicurezza. Ora siamo di nuovo chiusi e per noi che viviamo di danza questo è un danno enorme, sia per la crescita psicofisica dei nostri allievi sia dal punto di vista economico. Le scuole di danza hanno un peso importante nel sociale e gli insegnanti sono dei lavoratori: è importante che lo Stato lo riconosca. Siamo una realtà sul territorio”.
Tra passi di danza, distanziati, all’unisono, striscioni e scarpette da punta, la protesta si è tenuta in maniera civile e simbolica in accordo alle associazioni di categoria CGIL, CISL e UIL. Ora la danza attende le dovute risposte.