Il Punto sul Lecce: men at work

L’immagine del Lecce di Eugenio Corini è quella di un cantiere aperto, dove si iniziano a intravedere le fondamenta del progetto. Queste fondamenta appaiono ben diverse da quelle del predecessore, concetti di calcio completamente nuovi per la compagine giallorossa. L’azione viene sempre impostata da dietro, con il giro palla effettuato dai difensori centrali, ma rispetto al passato si ricerca subito la profondità e si bada meno all’estetica e al possesso palla orizzontale. Anche il modo di difendersi è totalmente differente: recupero alto e immediato del pallone con un pressing asfissiante sul portatore di palla avversario. Questi concetti, si sono già intravisti nella prima partita del campionato contro il Pordenone, nonostante una condizione atletica non ancora ottimale. A fronte delle tante assenze e il valore dell’avversario (arrivato a un passo dalla finale play off dello scorso campionato) il punto conquistato contro i ramarri è tutt’altro che negativo. Bene i nuovi arrivati (Henderson e Listkowsky su tutti), male invece tutta la vecchia guardia, apparsa poco concentrata e con la testa altrove. Il nuovo direttore tecnico ha una settimana per completare questo difficile calciomercato, dove bisognerà trovare una collocazione in serie A per i “Big” scontenti, come ammesso in una recente intervista dal Presidente Sticchi Damiani. Ma soprattutto bisognerà colmare diverse lacune che la rosa giallorossa ha dimostrato di avere. Tanto lavoro dunque per Pantaleo Corvino, mentre il Lecce si prepara ad affrontare l’impegno di mercoledì sera in coppa Italia contro la Feralpi Salò.