Unanimità per la variante normativa nel centro storico su esercizi di somministrazione

Il Consiglio comunale ha adottato all’unanimità la delibera di variante normativa che interviene nelle norme tecniche del PRG del Centro Storico per rendere possibile all’interno dei locali che hanno già una destinazione urbanistica commerciale, comprovata da un titolo edilizio e solo in presenza di adeguamenti di carattere igienico sanitario, la possibilità di convertire gli esercizi di vicinato in ristoranti e bar. Attualmente nel centro storico sono presenti 267 attività di cui 156 pubblici esercizi, 113 esercizi di vicinato e 4 con entrambe le caratteristiche. Il provvedimento, costruito su una lunga ricostruzione dell’evoluzione del centro storico, non prevede cambi di destinazione d’uso urbanistico ma la possibilità di effettuare negli attuali locali commerciali, mediante progetti di recupero e risanamento conservativo, con modifica dell’art.43 delle norme del PRG, quegli interventi che senza alterare i caratteri del tessuto storico degli edifici, garantendo adeguati servizi, possono modificare la  categoria funzionale commerciale. Coerentemente a recenti pronunce di ordinanze, una del Consiglio di Stato e due del TAR . “Sebbene sia una piccola modifica delle norme tecniche del Prg, questa può avere un grande impatto positivo nel consentire condizioni di maggiore flessibilità nella conversione della attuale offerta commerciale legata al food, sia nel senso della conversione del commercio di prossimità classico verso condizioni adeguate per la somministrazione, sia nel senso inverso – dichiara l’assessore alle Politiche Urbanistiche Rita Miglietta– Sarà naturalmente il tessuto edilizio del centro storico, senza alterazioni e cambi di destinazioni d’uso per non alterare il suo equilibrio, ad orientare le trasformazioni, in funzione della dimensione dei locali. Non si tratta dunque di incrementare l’offerta del food in modo indiscriminato, ma di attrezzarla di tutti gli strumenti necessari per consentirne un ammodernamento e diversificazione andando incontro anche alla presa di consapevolezza che oggi il centro storico è profondamente diverso da quello dei primi anni del 2000 e cresce una domanda più articolata per soddisfare residenti, operatori, visitatori e turisti. La questione è da lungo tempo oggetto di dibattito pubblico della nostra città, motivo per il quale è stato un punto specifico del programma di mandato del Sindaco Salvemini fin dal 2017, questione che oggi, a seguito del lavoro degli uffici e delle commissioni approda, con un voto unanime che ne conferma la strategicità,  alla adozione del Consiglio Comunale, per aprirsi per 60 giorni alle osservazioni, prima di diventare effettivamente esecutiva con la sua approvazione definitiva”.