Sanità: anche a Lecce migliaia di visite e prestazioni accumulate durante il lockdown

E’ quello della cardiologia il settore più in affanno dopo i mesi di lockdown, infatti, sono centinaia di migliaia le visite da recuperare nella Regione Puglia. Seguono ortopedia, oculistica e pediatria, che hanno molto lavoro da smaltire. Le liste di attesa si sono allungate nei tre mesi di emergenza Covid-19 e, dal primo giugno, con la riapertura delle agende di prenotazioni per le prestazioni differibili, si sta accumulando altro lavoro. Non si contano i disagi e le lamentele dei cittadini e delle associazioni, in primis il Tribunale del Malato. Al 30 maggio, ha calcolato il dipartimento regionale delle Politiche per la Salute, in Puglia erano 700mila le visite ed esami in stand-by e da recuperare, le Asl hanno adottato dei piani di smaltimento ma la macchina organizzativa va a rilento. Occorrerebbero nuove  assunzioni per aumentare i turni.  Si spera, entro settembre di abbattere gli arretrati.
Difficoltà ci sono anche in sala operatoria per  la penuria di anestesisti non è possibile di aumentare di molto il numero degli interventi chirurgici giornalieri. Anche a Lecce ripartono le prenotazioni, aperte le agende per  visite ed esami specialistici dei Cup della Asl di Lecce. Anche l’attività ambulatoriale e ospedaliera è in aumento dopo lo sblocco deciso dal Dipartimento della Salute. Non si è  mai fermata per i codici U (Urgente, entro 72 ore) e B (Breve entro 10 giorni), ma era bloccata per i codici D (Differita, visite entro 30 giorni ed esami diagnostici entro 60) e P (Programmata, da erogare entro 6 mesi). Già il 10 maggio la Asl Lecce è ripartita con l’attività ambulatoriale, ma solo per i codici D e P le cui prenotazioni erano state bloccate per colpa del Covid. Tra visite ed esami c’erano 11.200 salentini in attesa, una parte dei quali è stata smaltita con la visita o l’esame fatto e qualcuno ha anche rifiutato. L’aspetto positivo riguarda il fatto che dagli 11.200 salentini in attesa sono stati estrapolati i malati cronici che richiedono controlli costanti. Per loro ci sarà la presa in carico da parte delle strutture in cui sono in cura e non entreranno più nelle liste d’attesa.
Insomma la Direzione generale della ASL di Lecce si sta impegnando a fondo affinchè tutto Il sistema possa riavviarsi e riprendersi appieno nel più breve tempo.
In ripresa anche i ricoveri, sia pur con andamenti diversi fra gli ospedali. Il punto di caduta si è avuto ad aprile e gli ospedali che hanno trattato il Covid o hanno registrato focolai sono stati i più penalizzati a partire da Gallipoli, seguito da Galatina, poi il Fazzi di Lecce, Scorrano, infine Casarano.