Ripartenza, il messaggio ai leccesi di Salvemini

Nel giorno della ripartenza ufficiale, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, scrive alla cittadinanza:

Care concittadine
Cari concittadini,
da oggi la salute pubblica nelle comunità non dipende tanto dai sindaci, che sono le autorità sanitarie cittadine.
Ma dai comportamenti individuali.

Non serve a nulla imporre prescrizioni, fare osservare le disposizioni contenute in un DPCM con centinaia di pagine di allegati, tenere chiuse le scuole, costringere operatori economici a investimenti e sacrifici per adeguare i propri locali, predisporre servizi per contingentare ingressi negli spazi pubblici se poi le nostre strade e piazze e spiagge si affollano di migliaia di cittadini a passeggio, senza alcuna preoccupazione del rispetto del distanziamento, in molti casi senza mascherine; se i nostri figli – cui è impedito di tornare a scuola – vengono lasciati liberi di giocare, riunirsi, divertirsi senza precauzione alcuna.

E’ solo la responsabilità personale, la coscienza di ciascuno che può difenderci dal virus: non l’autorità pubblica che da solo non può controllare i comportamenti individuali di milioni di persone tutto il giorno, ogni giorno.

Tornare alla vita sociale dopo mesi costretti a restare a casa è bellissimo. vero. Ma “la bellezza è un bene fragile”. che va protetto.

Facciamo buon uso della libertà della quale da oggi pienamente ci riappropriamo.
Ricordiamoci quanto ci è pesato perderla in questi mesi.
Ripercorriamo i sacrifici vissuti direttamente, quelli affrontati da medici, infermieri e operatori sanitari, il numero delle persone morte sole, senza conforto dei propri cari.
In Italia è quanto accade ogni giorno da mesi.
Mentre scrivo queste righe sono 4.806.292 i casi positivi, 316.754 i morti, 1.860.327 gli ospedalizzati in tutti il mondo.
Non è uno scherzo.
E fino a quando il virus non sarà sconfitto siamo esposti tutti.

La salute di tutti noi è nelle mani di ciascuno.
Siamo legati da un filo che che tiene uniti e che finora ci ha protetto.
Non spezziamolo per superficialità, inconsapevolezza, temerarietà.

Solo così potremo non tornare indietro e continuare ad andare avanti, uniti.