Cuore Amico dona a Mons. Seccia: prosegue l’opera della Onlus salentina

Cuore Amico continua nella sua opera caritatevole nei confronti delle persone e delle famiglie che sono in grave difficoltà in questo particolare periodo di crisi economica provocata dalle misure di prevenzione per il contagio da Covid-19. La Onlus salentina che ha cambiato momentaneamente mission per colmare le esigenze dettate dal periodo, dopo aver consegnato pacchi alimentari per aiutare oltre 10mila famiglie dall’inizio dell’emergenza, ha iniziato nelle scorse ore a portare i propri gesti concreti ai vescovi, che sono il fulcro della chiesa che ben conosce le esigenze dei cittadini. Dopo la tappa a Ugento da Mons. Vito Angiuli, è arrivata la visita a Mons. Michele Seccia a Lecce, un momento di incontro e dialogo costruttivo sulla lunga via della speranza che deve accompagnare tutti per ricominciare a tornare alla normalità. «Gli operatori Caritas conoscono bene le persone che da sempre sono in difficoltà; io penso che proprio questa pubblicizzazione potrebbe avere un effetto positivo, come un appello a chi ne avesse bisogno e magari non ha il coraggio di presentarsi a chiedere. Noi agiamo con delicatezza, possono chiamare don Attilio o il vescovo – il mio numero l’ho dato da sempre- e si fa quel che si può. Ringrazio Cuore Amico e mi auguro che, nonostante l’aridità di questo tempo e la paura della pandemia, si risvegli il senso della socialità, della vita comune, della comunità, quando uno sta male gli altri si adoperano, quando uno sta bene pensa a chi ha bisogno. Non per pubblicità, ma per creare mentalità. È vero che la carità si fa nel silenzio, ma la carità deve anche educare alla sensibilità sociale. Non sono solo i soldi che risolvono i problemi, ma lealtà nel dare e nell’accogliere. Allora si costruisce davvero una società migliore. Ho aderito più che volentieri a fare questa presentazione proprio davanti alla cattedrale. Non si tratta di pubblicità, ma di dire “Le porte sono aperte”, perché senza timore, attraverso i parroci, gli operatori della Caritas, i diaconi permanenti, la carità comincia ad avere le gambe per venire o per andare. Più ci sentiamo uniti e tutti a disposizione gli uni degli altri, più possiamo guardare con speranza al domani, oltre questa pandemia, che già ci sta lasciando tanti punti interrogativi creando perplessità nelle famiglie. E allora la positività di questa azione deve alimentare la speranza: possiamo sperare, andare avanti, diamoci la mano e continuiamo a camminare ognuno con le proprie responsabilità. CuoreAmico ha già fatto tante iniziative. Non è solo un cuore amico, ma un cuore grande grande grande, perché la sensibilità cresce, diventa operosità, creatività, ricerca di nuove iniziative. È una promozione di generosità». Queste le parole di Mons. Michele Seccia. «Incontrare Mons. Michele Seccia è sempre un grande piacere. Dal suo arrivo a Lecce, dal primo giorno, si è instaurato un rapporto di stima e fiducia reciproca che ci ha permesso di lavorare fianco a fianco per aiutare chi è in difficoltà. Il nostro vescovo si è dimostrato immediatamente una persona fantastica, dalle braccia aperte pronte ad abbracciare tutti, vicino alle esigenze degli ultimi, e noi siamo ben lieti di affidare a lui una concreta offerta di generi alimentari perché siamo certi che saprà come collocarli. C’è una platea vastissima di dipendenti privati che ancora non hanno ricevuto la cassa integrazione di marzo e aprile, così come per gli autonomi il contributo dei 600 euro. la situazione è complicata. E anche giovani avvocati, commercialisti, partite iva, commercianti, artigiani, imprenditori. Tutti fermi. E due mesi pesano. Ecco perché bisogna allargare la visuale e gli orizzonti dei bisogni non considerando le povertà di sempre, ma bisogna cercare di capire come fare a raggiungere tutti. Dopo aver abbracciato e raggiunto tantissime persone nel Salento, consegnando in quasi tutti i comuni, dai sindaci alle associazioni e alla Protezione Civile, e poi nei conventi e negli oratori, nelle parrocchie ai parroci, adesso raggiungiamo i vescovi. Lo facciamo perché loro conoscono benissimo la situazione attuale e insieme alla Caritas possono, con delicatezza e riservatezza, aiutare più persone, ed in questo particolare momento questo nostro aiuto che poi è l’aiuto della generosità dei salentini potrà donare serenità a tante persone, a tante famiglie. Ringrazio Mons. Seccia per la sua disponibilità, per noi è una figura rassicurante» Questo il pensiero del Presidente di Cuore Amico, Paolo Pagliaro.