Il
dolce di prammatica per il periodo della Pasqua e’ la ”
cuddhrura ” ( che con una piccola variante diventa la ”
puddhrica “) , un grosso tarallo di pastafrolla ed uova
sode.
Per scoprire l’orgine di questa tradizione bisogna quasi
certamente risalire ai primi tempi del cristianesimo, quando per la
Comunione non si usavano ostie, ma pane benedetto a frantumi.
I
pani che restavano venivano poi distribuiti come supplemento agli
stessi fedeli
o a coloro che, per varie cause, non si erano comunicati.
L’uso
del dono si estese sempre piu’ ed a poco a poco perdette il carattere
sacro, si trasformo’ nell’uso profano delle ” cuddhrure ” ,
aggiungendo un uovo sodo, o di altri dolciumi popolari tipici di
questo periodo.
Esiste
un’antica filastrocca salentina che recita:
”
Sabatu Santu currendu currendu,
le
caruse anu chiangendu ,
anu
chiangendu cu tuttu lu core,
Sabatu
Santu cuddhrure cu l’oe “
Gianni Binucci