Coronavirus, lo scienziato barese dagli Usa: “Ecco come abbiamo scoperto il vaccino”

Andrea Gambotto, barese, laureato all’Università di Bari, associato al dipartimento di Surgery dell’Università di Pittsburgh, è uno dei membri del team di ricerca dell’Università americana che ha realizzato il vaccino-cerotto contro il Coronavirus.

Intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, lo ha definito un vaccino abbastanza semplice, che hanno realizzato nel giro di 18 giorni, dal 21 gennaio all’8 febbraio quando hanno iniziato la fase di test sui topi.
“Questo tipo di malattia pandemica aveva bisogno di essere sperimentata velocemente e prodotta in grandi dosi. Con il team abbiamo isolato il virus utilizzando un pezzo di proteina del Covid 19 che si chiama Spike. Attraverso questo meccanismo se blocchi la chiave d’accesso, il virus non può più entrare nella cellula, e così le persone vaccinate possono sviluppare gli anticorpi – spiega Gambotto- Diventerebbe quindi come un banale vaccino anti influenzale noi istruiamo il sistema immunitario per creare degli anticorpi contro questa chiave che ti permettono di essere protetto e di avere un decorso dall’infezione più blando”.
Sulle tempistiche: “Rapidamente significa che non avendo una industria farmaceutica sono leggermente al di sotto delle aspettative, il nostro è uno sforzo accademico, poi se il vaccino diventa commerciale è compito dell’industria farmaceutica che lo porta nel pubblico, renderlo “virale”. Con questa malattia è tutto cambiato l’Fda richiede almeno 2-3 anni per la messa in commercio, ma in questo caso c’è un programma accelerato per la produzione. Non sarà al 100% accettabile per gli standard soliti dei vaccini, ma è talmente comune che la produzione non dovrebbe essere differente da quella dei vaccini contro l’epatite o l’influenza”.
“Non sarà mai pronto per i prossimi 6-8 mesi, dobbiamo sperare che la pandemia cali l’incidenza. Al massimo sarà disponibile in un anno”.