Riflessioni sulla paura di una psicologa, dopo diversi giorni presso lo Sportello di ascolto del Consultorio diocesano

Ritorniamo a parlare dell’argomento del giorno: il COVID 19 e l’impatto emotivo e comportamentale che ne deriva.

Ciò che posso riscontrare personalmente ,sia dalle telefonate che ricevo per sostegno emotivo e morale presso lo Sportello di ascolto del Consultorio familiare diocesano, che dagli atteggiamenti che vedo intorno a me, è che sta montando la paura, una paura irrazionale, illogica che non ci fa essere lucidi. E la lucidità è proprio ciò di cui, in questo momento, abbiamo più bisogno.

Siamo tempestati da immagini, notizie, numeri allarmanti: un bombardamento mentale di cui, mi chiedo, i mass media e i giornalisti si stanno rendendo conto? Sento di persone che hanno terrore ad uscire di casa, perché si sono create l’immagine del “virus malefico” che aspetta sull’uscio, pronto a colpire.

È vero che è importante informare, soprattutto in questo momento, ma le immagini delle file di bare portate via dai mezzi militari, e l’insistenza su alcune situazioni che conosciamo tutti (come per esempio la solitudine dei degenti), creano non solo allarme, ma dolore e angoscia.

Inoltre dal web arrivano notizie più o meno documentate di presunti complotti che angosciano ancora di più perché ci fanno sentire impotenti davanti a scenari futuri di presunte dittature e limitazioni drastiche delle libertà personali.

E allora, che fare?

Riprendiamoci il buon senso che abbiamo messo in cantina, per favore. Facciamo un lungo respiro e chiediamoci quanto, di questo scenario ipotetico, sia vicino a noi e quanto ci riguardi direttamente. Considerando i numeri, mi pare che il Salento non sia la Lombardia, quindi possiamo stare relativamente tranquilli. Inoltre, di fronte a tutto il terrorismo psicologico, intenzionale o meno, che sperimentiamo, possiamo prendere le contromisure. E quali sono? Intanto da nutrizionisti e naturopati ci viene consigliata una sana e variata alimentazione, basata soprattutto sul consumo di frutta e verdura. Ci viene raccomandato di non eccedere nel consumo di latte e derivati, soprattutto quando siamo raffreddati o influenzati (attenzione: possiamo ancora prendere una normale influenza, senza pensare immediatamente che sia il corona virus), perché il latte e derivati favoriscono la formazione di muchi.

Ci sono medici che parlano della vitamina D come di un ottimo mezzo per aumentare le difese immunitarie, oltre, naturalmente, alla vitamina C. Ma ciò su cui dobbiamo lavorare è sulla fiducia nei mezzi di autoguarigione che il nostro stesso corpo possiede; mezzi che, anche se non ci fossero (come in realtà non ci sono) medicine che ci liberano dalla malattia, ci ridanno la salute. Ci viene detto da alcuni eminenti studiosi(a cui, stranamente, non si dà spazio sui mass media, soprattutto televisivi), che le persone che muoiono, in gran parte, non muoiono per questa brutta influenza, ma per altre patologie.

E poi, soprattutto, la cosa più importante è NON AVERE PAURA. Guardiamo, se proprio vogliamo, il Tg una sola volta al giorno, con un certo distacco e con spirito critico. Non lasciamoci sopraffare dalle brutte notizie e dagli scenari spaventosi che ci propone. Sorridiamo più spesso. Siamo fiduciosi e sereni. Tutto passerà!

Bruna Caroli