Ennio Rella, considerazioni di un privato cittadino ai tempi del coronavirus

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Ennio Rella, considerazioni di un privato cittadino ai tempi del coronavirus.



Una ragazza è stata fermata e rimandata indietro dalle Forze dell’Ordine mentre andava da sola da Castromediano alla periferia di Lecce (via vecchia San Cesario) per far visita alla anziana madre. Da oggi non è più consentito infatti passare da un Comune (in questo caso Cavallino) ad un altro (Lecce).

La distanza, da quanto si capisce, è inferiore al chilometro.

Ma andiamo avanti.

Una persona può fare moto (si fa per dire) soltanto intorno alla propria abitazione ad una distanza massima di 200 metri.

A parte il fatto che ognuno (Polizia compresa) dovrebbe andare in giro con un metro in tasca c’è, a mio parere, qualcosa che non torna.

Se è vero, come continuano a sostenere, che bisogna evitare i gruppi, gli assembramenti e mantenere la distanza minima di 1 metro, perché una persona non può andare DA SOLA MAGARI IN STRADE DI CAMPAGNA a camminare, correre o in bicicletta?

Non solo non infrange alcun divieto, ma è chiaro che facendo ciò la persona, oltre a respirare aria pulita, scarica la tensione che viene dall’obbligo di stare chiusi in casa h24. E ciò porta un vantaggio anche a chi, in ambito familiare, ha a che fare con la persona stessa.

Il moto poi (quello vero) come sappiamo tutti viene considerato essenziale a scopo anche terapeutico soprattutto per gli anziani e comporta miglioramenti alle condizioni psicofisiche della persona evitando anche, in ultima analisi, problemi che magari richiederebbero cure ed eventuali ricoveri in ospedale, ovviamente da evitare accuratamente in un periodo come questo. 

Per quanto riguarda poi l’impossibilità di passare da un Comune all’altro la cosa è capibile, almeno per me, per evitare le pazzie che sono state fatte a proposito dei tifosi dell’Atalanta a Lecce o dell’esodo dei meridionali dalla Lombardia, ma che senso ha evitare di passare tra paesi limitrofi per motivi validi se si attuano le condizioni prescritte ?

Ripeto: sempre a mio parere c’è qualcosa che non torna.

O non ci dicono tutta la verità sul Coronavirus oppure (cosa più probabile) non essendo in grado di contrastare, per l’insufficiente numero delle Forze dell’Ordine sul territorio, chi infrange effettivamente le regole, hanno deciso di applicare a tutti restrizioni che non hanno senso se riferite alle regole di base che ho elencato in precedenza.

Basterebbe secondo me inasprire, anche pesantemente, le pene per chi trasgredisce e mettere in atto un sistema efficiente ed efficace di sorveglianza utilizzando la tecnologia che abbiamo oggi a disposizione con tanti saluti, purtroppo, a quello che ci resta della privacy.

Non ci si rende conto che in una situazione grave come quella che stiamo attraversando la cosa peggiore è far sentire le persone che si comportano correttamente obbligate a restrizioni e divieti che appaiono ingiusti o, almeno, senza senso.

I canti e gli applausi da balcone a balcone sono già finiti, ma questa situazione durerà ancora. E non si sa fino a quando.

Mi auguro che chi può consideri quanto ho scritto e, se d’accordo, ci pensi un momento. Questo è il mio pensiero. Grazie.  Ennio Rella