Corea del Sud, nuovo focolaio a Seoul

South Korean army soldiers wearing protective suits spray disinfectant to prevent the spread of the COVID-19 on a street in Daegu, South Korea, Thursday, Feb. 27, 2020. As the worst-hit areas of Asia continued to struggle with a viral epidemic, with hundreds more cases reported Thursday in South Korea and China, worries about infection and containment spread across the globe. (Lee Moo-ryul/Newsis via AP)

La Corea del Sud presenta 114 nuovi casi di Coronavirus: le autorità sono preoccupate soprattutto per la violenza di un nuovo focolaio a Seul, con all’incirca 100 casi di contaminazione in un call center. “Ciò potrebbe portare a una grande diffusione nell’area metropolitana, dove è concentrata metà della popolazione totale”, ha detto il primo ministro Chung Sye-kyun. In questa fase, quasi il 90% dei casi della Corea del Sud è concentrato nella città di Daegu e nella vicina provincia di Gyeongsang. Il numero totale di persone infette a oggi è di 7.869; a Seul ci sono stati sei nuovi morti, portando il bilancio a 66. L’aumento di oggi segna un ulteriore rallentamento della diffusione da inizio mese, ma le autorità continuano a garantire una vigilanza completa.
Più del 60% dei casi registrati in Corea del Sud sono collegati alla chiesa Shincheonji di Gesù, un’organizzazione accusata da alcuni di essere una setta.