Scarpe ecchie

Tutti conosciamo i vecchi ” pezzari ” che andando in giro per la città’ , fine ‘800 primi ‘900, acquistavano o cambiavano con utensili della cucina, stracci vecchi che poi mandavano a Prato. Ma non tutti sanno che i pezzari prendevano anche le scarpe vecchie gridando : ” Scarpe ecchie, ci tene scarpe ecchie da vendereee “. Ma che ne facevano delle scarpe? Prima le portavano in un locale maleodorante nell’Arco dei milanesi, dove c’e’ il vecchio UPIM, e poi le rivendevano per pochi centesimi a due tre laboratori di calzolai, nella via te li scarpari. Questi tagliando, cucendo, aggiungendo, rattoppando, tingendo, dopo un paziente lavoro, da tre/quattro paia e anche più’ di scarpe vecchie, riuscivano ad ” acconciarne” un paio che, anche se costellate di grossolani rattoppi, riuscivano a venderle a pochissimo prezzo alle persone meno abbienti. Insomma, in un periodo dove vi era molta povertà’ , non si buttava niente, e la povera gente si riparava anche i piedi con poca spesa……e c’era sempre qualcuno che ci guadagnava.

Gianni Binucci