Tap, in 19 a processo per reati contro l’ambiente

Dovranno presentarsi davanti ad un giudice della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce il prossimo maggio i 19 imputati nel processo con l’accusa di presunti reati ambientali compiuti nel corso dei lavori di realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno. Il Pm Valeria Farina Valaori ha firmato lo scorso 19 dicembre il decreto di citazione diretta in giudizio a conclusione delle indagini preliminari nei confronti del country manager di Tap Mario Michele Elia, del project manager di Tap-Italia Gabriele Paolo Lanza, di quattro manager di Saipem e dei rappresentanti di alcune ditte locali che hanno partecipato ai lavori di realizzazione dei tratto italiano del gasdotto. Tra i reati contestati ai manager di Tap c’è la realizzazione dell ‘opera “anche su aree sottoposte a vincolo paesaggistico [..] in assenza di autorizzazioni ambientali essendo “illegittima quella rilasciata dai Decreti ministeriali 223 del 2014 e 72 del 2015 poiché adottata senza valutazione degli effetti cumulativi esterni ed interni” prevista dalle normative europee ed “essendo parimenti illegittime le varianti in corso d’opera non sottoposte a procedura di Via”. Altro reato contestato a 12 degli imputati riguarda la contaminazione della falda acquifera sottostante all’area cantiere: “Effettuavano – si legge nel decreto- uno scarico di acque reflue industriali senza autorizzazioni e il dilavamento meteorico, a causa della mancante/incompleta impermeabilizzazione, cpntaminava la falda acquifera con sostanza pericolose tra le quali il crome esavalente”.