Precisazioni di Luigi De Leo, Coordinatore Provinciale “Voce Popolare”

Sorprendenti sono le dichiarazioni dell’Assessore Gianni Stea, se non addirittura fantasiose, quando immagina che “Puglia Popolare potrebbe confluire in un contenitore centrista: magari chiamato i Popolari d’Italia, con un ruolo importante per il premier Giuseppe Conte, un vero democristiano”, trascurando di considerare la circostanza che Conte è espressione dei 5 stelle, un movimento populista e sovranista. Poco ci è mancato che non lo elevasse agli onori degli uomini di Stato della Democrazia Cristiana, magari paragonandolo ad Alcide De Gasperi, a Giorgio La Pira, a Giuseppe Dossetti, ad Aldo Moro, per citarne alcuni. Delle due l’una, o l’Assessore Stea non conosce chi sono i veri democratici cristiani, la loro storia, la loro cultura, il servizio che hanno reso al nostro Paese, oppure ha preso un abbaglio nell’aver visto nel premier Conte una figura di democratico-cristiano, un accostamento assurdo non avendone lo stile, la statura, ne’ la cultura politica. Sarebbe sufficiente ripercorrere con la memoria l’intervento da lui tenuto al Senato il 21 agosto 2019, prima di salire al Colle per rassegnare le dimissioni di Presidente del Consiglio del Governo giallo-verde, per capire di chi stiamo parlando, dell’uomo politico che è Giuseppe Conte. Egli, per autoassolversi dal fallimento della sua azione politico-amministrativa non ha esitato un solo istante a scaricare la responsabilità sul suo vice Matteo Salvini, con un J’accuse disgustoso che non si addice ad un uomo delle istituzioni, incurante che le sue parole avrebbero creato fratture insanabili nel tessuto sociale. Pur di mantenere salda la poltrona di Premier ha accettato senza tentennamenti di guidare un nuovo Governo, questa volta dal colore giallo-rosso, dando dimostrazione di essere più che uomo delle istituzioni, un uomo di potere. La storia lo ricorderà come l’uomo che, nel terzo millennio, ha saputo, da bravo allievo di Agostino Depretis, interpretare al meglio il trasformismo, una pratica politica che disprezza le regole democratiche. Coerenza la sua sarebbe stata quella di fare un passo di lato e sottoporsi al giudizio degli elettori per riceverne la legittimazione a governare . Sono certo che quella dell’Assessore Stea è solo un’idea che, in quanto tale, appartiene al mondo dei sogni e non potrà trovare condivisione da parte degli uomini ” Liberi e Forti”. Discorso a parte merita il suo ragionamento relativo alle elezioni regionali del 2020. Pur comprendendo i motivi che lo hanno portato a rendere nota la sua personale posizione, per evitare di creare confusione sarebbe stato meglio se fosse stata discussa e condivisa prima dopo un incontro ufficiale anche con il Movimento “Voce Popolare” che ha stipulato un patto federativo con Puglia Popolare. Quantunque, corretto è il pensiero di Stea quando sostiene che non è il PD o la sinistra a far vincere le elezioni a Emiliano quanto, al contrario, lo è il mondo civico. Nutro, invece, perplessità quando afferma che i Popolari per Emiliano – Puglia Popolare più UDC – avranno successo, perché dubito che i pochi elettori che si riconoscono nell’UDC possano votare un candidato della coalizione del centrosinistra, atteso che l’UDC, come è a tutti noto, si è schierato con il centrodestra, tanto da aver reso pubblica la costituzione al Senato del gruppo Forza Italia-UDC. Sono queste anomalie politiche che non giovano alla causa della politica, perché l’elettore, già sfiduciato, avverte una sensazione di presa in giro, non trovando coerenti le scelte assunte. Puglia Popolare, in questo momento, ha un compito fondamentale da assolvere, che è quello di aggregare i movimenti civici che si riconoscono nella cultura del moderatismo, attraverso non confronto serio e costruttivo, che credono ancora sia possibile realizzare un vero cambiamento politico.

Luigi De Leo Coordinatore Provinciale “Voce Popolare ”