Sant’Oronzo celebrato anche in ottobre: pellegrinaggio al santuario fuori le mura

L’antico calendario locale riportava tre ricorrenze legate al culto di Sant’Oronzo a Lecce: non solo il 26 agosto, com’è noto, ma anche altre due ricorrenze in cui si tramandava il ricordo di miracolosi interventi compiuti dal santo in favore della sua città.

Come scrive Portalecce.it, infatti, il patrono veniva ricordato e festeggiato anche il 19 gennaio con una processione penitenziale antimeridiana in cui erano protagonisti i membri dell’arciconfraternita dell’Addolorata che ha sede nella chiesa di Sant’Angelo. Con questo sacro corteo si voleva esprimere la gratitudine verso il protettore per aver salvato Lecce dal sisma del 19 gennaio 1833.

Ancora più sentita era la solennità del 20 febbraio durante la quale su ringraziava il martire per lo scampato pericolo da un terremoto ancor più grave, quello del 20 febbraio 1743. Questa memoria è ancora commemorata dalla comunità di Botrugno, mentre a Lecce queste due date si sono perse.

La festa di Sant’Oronzo d’ottobre, invece, si celebra ancora ed è legata ad un’ulteriore scossa tellurica, quella del 12 ottobre 1856. Questa celebrazione si è diffusa in breve tra i devoti assieme all’usanza di andare in pellegrinaggio al santuario fuori le mura proprio in quella occasione intendendo, così, la giornata come una memoria del martirio del santo.

Salvatore Morelli (1824-1880), nell’opuscolo Il martirio di Sant’Oronzo, racconta come i fedeli leccesi si recassero alla chiesa extraurbana per poi condurre in città, in maniera solenne, un’effigie della santa testa del patrono, racchiusa in una teca di cristallo, sormontata da un ricco baldacchino. Il corteo giungeva nei pressi dell’attuale Porta Napoli quasi al tramonto e lì veniva ricevuto dalle maggiori autorità civili ed ecclesiastiche. Da quel momento si snodava per le vie cittadine, tra ceri e fiaccole ardenti, una processione che si concludeva in cattedrale. È lecito pensare che un forte impulso a queste cerimonie sia stato dato dal vescovo Nicola Caputo (1774-1862), cui appunto il Morelli dedica il suo scritto.

Il prossimo 19 ottobre i pellegrini leccesi si stringeranno ancora attorno al proprio santo patrono con una solenne processione alle ore 16.00 partendo dalla parrocchia del Cuore Immacolato di Maria e arrivando al santuario di Sant’Oronzo fuori le mura dove alle 17.30 sarà celebrata una santa messa presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia. Il tragitto percorrerà la via Adriatica, compiendo delle soste nei pressi delle piccole cappelle che sorgono lungo la strada.